Cos’è il cashback e perché sta conquistando anche i supermercati
Il termine “cashback” – letteralmente “ritorno di denaro” – è ormai entrato nel vocabolario quotidiano degli italiani. Fino a pochi anni fa era un concetto legato soprattutto al mondo delle carte di credito e dello shopping online, ma oggi ha conquistato anche un settore inaspettato: la spesa al supermercato.
Sì, proprio così: ogni volta che fai la spesa, puoi ricevere una parte dei soldi spesi indietro, semplicemente utilizzando le app giuste o seguendo alcune semplici istruzioni. Un piccolo gesto che, nel tempo, può portare a decine o addirittura centinaia di euro di risparmio all’anno.
Con l’inflazione alle stelle e i prezzi dei generi alimentari in continuo aumento, sempre più famiglie cercano soluzioni concrete per alleggerire il peso del carrello. E il cashback si sta rivelando uno strumento intelligente, pratico e accessibile a tutti.
Il bello? Non serve cambiare supermercato o stravolgere le proprie abitudini: basta fotografare lo scontrino o acquistare prodotti “convenzionati” per ricevere subito il rimborso in pochi clic.
Dalla finanza al carrello: una nuova frontiera del risparmio
Il concetto di cashback non è nuovo. È nato nel mondo della finanza e delle carte di pagamento, dove alcune banche offrivano un ritorno economico per ogni acquisto effettuato. Ma negli ultimi anni ha invaso anche il commercio elettronico, le assicurazioni, il carburante… e ora anche la grande distribuzione organizzata.
App e piattaforme digitali come TiFrutta, Shopmium, Letyshops e Satispay hanno intercettato questa tendenza, trasformando il cashback in un vero e proprio stile di vita. In un’epoca in cui ogni euro conta, sapere di poter ricevere rimborsi reali sugli acquisti di tutti i giorni è una motivazione forte per aderire a questo sistema.
Non si tratta di raccolte punti, né di buoni sconto da usare “la prossima volta”: il cashback sulla spesa è un rimborso vero e proprio, spesso accreditato in denaro contante o sotto forma di bonifico o credito PayPal.
L’idea è semplice ma geniale: tu compri, carichi la ricevuta, e l’app ti rimborsa per uno o più prodotti. Il risultato? Meno spesa, più controllo e un piccolo “premio” per le tue scelte intelligenti.
Come funziona il cashback sulla spesa
Meccanismo di base: acquisti, ricevute e rimborso
Il funzionamento del cashback sulla spesa è intuitivo e alla portata di tutti. Ecco i passaggi principali:
- Scarichi un’app cashback compatibile con i supermercati o i prodotti alimentari.
- Controlli le offerte attive: ogni settimana vengono proposti nuovi prodotti “rimborsabili”, con un valore che può variare da €0,20 fino a €5.
- Vai al supermercato di tua scelta e acquisti il prodotto indicato (o più prodotti).
- Una volta a casa, scatti una foto dello scontrino e la carichi sull’app.
- Dopo la verifica, il rimborso ti viene accreditato direttamente sul tuo conto PayPal, carta o portafoglio digitale.
Semplice, veloce, efficace. Non c’è bisogno di usare carte speciali, né di fare la spesa in un supermercato specifico (anche se alcune app hanno partner preferenziali). L’importante è conservare uno scontrino parlante, ovvero che indichi chiaramente il nome del prodotto e il suo prezzo.
Tipi di cashback: fisso, percentuale, cumulativo
Esistono diversi tipi di cashback, e ogni app può adottare un sistema diverso:
- Cashback fisso: ricevi un importo preciso per ogni prodotto acquistato (es. €0,50 su una confezione di biscotti).
- Cashback percentuale: ti viene restituita una percentuale del prezzo pagato (es. 10% su tutti i prodotti di un certo brand).
- Cashback cumulativo: accumuli rimborsi che possono essere riscattati solo dopo aver raggiunto una certa soglia (es. €10 di credito per ricevere il bonifico).
Alcune app premiano anche la fedeltà, offrendo cashback maggiorati per utenti attivi, iscrizioni con codice promo, o condivisione del link di invito ad amici.
In tutti i casi, si tratta di denaro reale, spendibile liberamente. E anche se ogni singolo rimborso può sembrare piccolo, nel tempo i guadagni si sommano, soprattutto se si approfitta regolarmente delle promozioni.
Le principali app e piattaforme per ottenere rimborsi
App italiane e internazionali: Satispay, Letyshops, TiFrutta, Shopmium
Nel panorama del cashback sulla spesa, esistono numerose app – sia italiane che internazionali – che consentono di ottenere rimborsi reali su acquisti quotidiani, anche al supermercato. Ecco una panoramica delle più affidabili e utilizzate:
- TiFrutta: forse la più conosciuta in Italia per il cashback su prodotti alimentari. Ogni settimana propone una selezione di articoli (snack, bevande, frutta, surgelati, cosmetici) con rimborsi che vanno da 30 centesimi a 2 euro per articolo. Basta acquistare i prodotti, fotografare lo scontrino e caricarlo sull’app.
- Shopmium: attiva anche in Italia, permette di ricevere cashback su brand famosi come Mulino Bianco, Rio Mare, Kinder, Dove e molti altri. Spesso ci sono promozioni che offrono il 100% di rimborso sul primo acquisto per i nuovi iscritti.
- Letyshops: è una piattaforma di cashback generalista, ma offre anche codici sconto e rimborsi su alcuni supermercati online o e-commerce alimentari. È ideale per chi fa spesa tramite Internet.
- Satispay: nata come app di pagamenti digitali, offre cashback automatico in alcuni supermercati e negozi fisici. Basta pagare con l’app nei punti vendita convenzionati per ricevere una percentuale dell’importo speso direttamente nel portafoglio digitale.
Queste app sono gratuite, facili da usare e disponibili per Android e iOS. Una volta registrati, è possibile accumulare crediti anche segnalando l’app ad amici o partecipando a concorsi e missioni interne.
Come iscriversi, usare i codici promozionali e massimizzare il guadagno
Iscriversi a una piattaforma di cashback è semplice e veloce. Di solito bastano pochi passaggi:
- Scaricare l’app dal proprio store.
- Registrarsi con email o social.
- Inserire eventuali codici promozionali (molti influencer e siti li offrono per raddoppiare i primi guadagni).
- Esplorare le offerte attive e iniziare a fare la spesa.
Per massimizzare i rimborsi, ecco qualche consiglio pratico:
- Controlla le offerte prima di andare al supermercato, così potrai scegliere consapevolmente cosa acquistare.
- Combina le app tra loro: alcuni prodotti sono presenti su più piattaforme, e puoi ottenere cashback da tutte.
- Approfitta delle promozioni “primo acquisto”, che spesso offrono il 100% del rimborso.
- Usa il codice invito per amici: ogni referral può fruttare anche 5-10 euro di credito extra.
- Attenzione alle scadenze: molte offerte sono valide solo per pochi giorni o fino a esaurimento fondi.
Con un minimo di attenzione e pianificazione, queste app possono diventare un alleato concreto per risparmiare su spese che faresti comunque.
Dove trovare offerte di cashback su cibo e prodotti alimentari
Supermercati aderenti e promozioni settimanali
Il bello del cashback sulla spesa è che non sei vincolato a un solo supermercato. La maggior parte delle app funziona con qualsiasi punto vendita fisico, purché lo scontrino sia “parlante” (cioè dettagliato). Ciò significa che puoi continuare a fare la spesa nel tuo supermercato abituale – che sia Coop, Conad, Esselunga, Carrefour, Lidl o altri – e ottenere comunque il rimborso.
Alcune app, però, hanno partnership con specifiche catene e possono offrire promozioni esclusive: ad esempio, cashback extra solo se acquisti presso un’insegna specifica, oppure rimborsi cumulativi se raggiungi una soglia minima.
Inoltre, ogni settimana vengono aggiornate le promozioni: controllare regolarmente le app è fondamentale per cogliere al volo le migliori occasioni. Spesso si tratta di prodotti alimentari molto comuni (pasta, biscotti, snack, yogurt, bevande), ma non mancano anche categorie meno prevedibili come detersivi, prodotti per la casa o articoli per animali.
Prodotti più “convenzionati”: snack, bevande, surgelati, igiene
I prodotti che si trovano più spesso tra le offerte cashback sono quelli a rapida rotazione o di largo consumo. Tra questi:
- Snack e dolciumi: merendine, barrette, biscotti.
- Bevande: succhi, soft drink, tè freddo, birra.
- Prodotti per l’igiene personale: shampoo, deodoranti, saponi.
- Surgelati: pizze, gelati, verdure pronte.
- Alimenti per bambini o neonati: omogeneizzati, pannolini.
- Prodotti per animali: crocchette, snack, lettiere.
Alcune app offrono anche cashback su categorie libere, tipo “qualunque frutto”, “qualsiasi pasta”, “una bottiglia d’acqua naturale”. In questi casi, puoi scegliere la marca che preferisci e ottenere comunque il rimborso, a condizione di rispettare il prezzo minimo o il formato indicato.
Vantaggi e limiti del cashback sulla spesa
Quanto si può davvero risparmiare?
Molti si chiedono: il cashback sulla spesa funziona davvero? La risposta è sì, se usato con costanza e intelligenza, può garantire un risparmio reale. Certo, non ci si arricchisce, ma è possibile recuperare fino a 20-30 euro al mese, ovvero anche 300 euro all’anno – una cifra tutt’altro che trascurabile, soprattutto per famiglie numerose o per chi fa la spesa con attenzione.
Il trucco sta nel integrare il cashback alla spesa abituale, senza farsi tentare da acquisti inutili solo perché “rimborsati”. Se un prodotto è tra quelli che acquisti comunque e ha anche un cashback attivo, hai fatto centro: risparmio senza sforzo.
Inoltre, combinando le app e sfruttando i bonus di iscrizione, gli inviti agli amici e le promo stagionali, il risparmio può crescere esponenzialmente. Alcuni utenti esperti riescono a ottenere decine di euro al mese, semplicemente scattando foto agli scontrini e seguendo con attenzione le promozioni.
Errori da evitare e trucchi per ottenere il massimo
Come per ogni sistema, anche il cashback ha le sue insidie. Ecco gli errori più comuni da evitare:
- Dimenticare lo scontrino: se non conservi la ricevuta, non puoi richiedere il rimborso.
- Scontrino poco leggibile o incompleto: molti rimborsi vengono rifiutati se il prodotto non è chiaramente indicato.
- Comprare solo per il cashback: se acquisti prodotti che non userai solo perché rimborsati, stai comunque sprecando soldi.
- Non controllare le date: ogni offerta ha una durata limitata e un numero massimo di rimborsi.
Ecco invece alcuni trucchi utili:
- Scansiona lo scontrino appena fatto l’acquisto, per evitare che scada l’offerta.
- Verifica i prodotti prima di andare a fare la spesa: alcune app richiedono che l’articolo sia identico (formato, marca, codice).
- Partecipa alle missioni o sfide bonus, spesso offerte nelle app per accumulare più credito.
- Usa i gruppi social o i forum: molte community condividono le migliori offerte e segnalano errori da evitare.
Con un po’ di pratica, il cashback può diventare una risorsa preziosa per la gestione del budget familiare, senza sforzi e con la soddisfazione di aver battuto l’inflazione sul suo terreno.
Conclusione
In un momento storico in cui ogni euro conta, il cashback sulla spesa si rivela una delle strategie più intelligenti per risparmiare senza rinunce. Facile da usare, accessibile a tutti e ormai supportato da un numero crescente di app e piattaforme, è un’opportunità concreta per alleggerire la spesa settimanale.
Non è un sistema perfetto e richiede un minimo di attenzione, ma con le giuste accortezze può diventare una piacevole abitudine, capace di far rientrare nel portafoglio decine di euro ogni mese.
Il futuro del risparmio è già qui, nel nostro smartphone. Sta a noi decidere se approfittarne o continuare a pagare il prezzo pieno.
FAQ – Cashback sulla spesa
- Il cashback è davvero in denaro reale?
Sì, nella maggior parte dei casi si tratta di bonifici su PayPal o conti bancari, oppure credito spendibile in altre app. - È necessario registrarsi?
Sì, tutte le app richiedono la creazione di un account per monitorare i rimborsi e proteggere i dati. - Serve uno scontrino cartaceo?
Sì, uno scontrino “parlante” è essenziale per ottenere il cashback. Alcune app accettano anche ricevute digitali. - Posso combinare più app per lo stesso acquisto?
Sì, se il prodotto è presente su più piattaforme, puoi caricare lo stesso scontrino su ciascuna. - Il cashback è tassabile?
No, i rimborsi cashback non sono considerati reddito e non vanno dichiarati.